Aic Trentino

CONTRIBUTO

Il contributo trimestrale erogato ai celiaci

Le seguenti indicazioni sono valide per i celiaci residenti in provincia di Trento:

Il celiaco, a seguito della diagnosi effettuata da un medico specialista, ha diritto ai prodotti dietetici senza glutine, indispensabili per la sua dieta. Le modalità di acquisto dei prodotti senza glutine sono disciplinate nella nostra Provincia dal regolamento di attuazione della legge provinciale sulla celiachia (la numero 8 del 3 giugno 2011), dalle successive circolari dell’Azienda Sanitaria (circolare del 07/09/2012) e dalle delibere provinciale del 29/09/2014 e del maggio 2019 che ha recepito le indicazioni del ministero adeguando il l’entità del contributo stesso.

 

Al celiaco viene pertanto corrisposto un contributo trimestrale versato direttamente sul conto corrente bancario, il cui importo varia in base alla fascia d’età e sesso così come di seguito riportato:

Età Maschi Femmine
6 mesi – 5 anni
€ 168,00
€ 168,00
6 – 9 anni
€ 210,00
€ 210,00
10 – 13 anni
€ 300,00
€ 270,00
14 – 17 anni
€ 372,00
€ 297,00
18 – 59 anni
€ 330,00
€ 270,00
dai 60 anni
€ 267,00
€ 225,00

Le modalità di utilizzo

Il contributo è riconosciuto solo per l’acquisto dei prodotti dietoterapeutici indicati nel Registro Nazionale del Ministero della Salute, Registro accessibile dal sito del Ministero.

 

ATTENZIONESul sito del Ministero della Salute ci sono due registri, uno normale, ed uno transitorio.
Quello normale contiene i prodotti notificati al ministero dal primo gennaio 2015 ad oggi, quello transitorio tutti i prodotti notificati prima del 31 dicembre 2014.
Nelle intenzioni del Ministero le aziende avrebbero dovuto presentare nuove notifiche per i prodotti presenti nel transitorio, in modo da poter avere un controllo su un gran numero di alimenti non più in produzione, per poi eliminare il registro transitorio nel giugno 2019.
Purtroppo le aziende non hanno provveduto a quanto richiesto, a questo punto se il ministero avesse eliminato il transitorio i celiaci avrebbero visto sparire moltissimi alimenti.

 

Per questo motivo il ministero ha concesso una proroga, e quindi entrambi i registri continuano ad essere validi.

Alcuni prodotti presenti in questo Registro presentano stampato sulla confezione il marchio verde e bianco “Alimento senza glutine prodotto erogabile”, altri seppur presenti nel medesimo elenco, per libera scelta della ditta produttrice, non riportano sull’involucro tale marchio, ma risultano anch’essi idonei all’acquisto tramite il contributo trimestrale. Nessun’altra spesa relativa a scontrini/fatture di pizzerie o ristoranti verranno ritenute valide.

 

I prodotti da Registro Nazionale del Ministero della Salute possono essere acquistati in tutta Italia, presso i negozi specializzati, nella GDO (supermercati) e nelle farmacie, pubbliche e private, anche sui siti di acquisti online. In caso di soggiorni per motivi di studio all’estero è possibile acquistare i prodotti da Registro Nazionale del Ministero della Salute, rimangono valide le stesse modalità.

Buone pratiche

Si suggerisce di richiedere uno scontrino separato o, in caso di scontrino unico, far passare in cassa i prodotti senza glutine tutti assieme all’inizio (meglio) o alla fine della spesaquesto per facilitare le operazioni di controllo da parte dell’Azienda Sanitaria.
Alcuni supermercati o negozi specializzati riportano sullo scontrino delle sigle apposite (esempio S/G) o addirittura evidenziano in fondo allo scontrino l’importo totale della spesa dei prodotti senza glutine per i quali è riconosciuto il contributo trimestrale.

 

Non è necessario che lo scontrino contenga il codice fiscale del celiaco.

Gli scontrini relativi all’acquisto di prodotti senza glutine vanno conservati con cura per un anno a partire dalla data di emissione; consigliamo di fotocopiarli affinché l’inchiostro non sbiadisca.

 

L’importo trimestrale totale del contributo va speso nel trimestre di riferimento, spetta al singolo decidere autonomamente come suddividere nel trimestre la spesa. Se per esempio un celiaco va in vacanza due mesi e al ritorno spende l’intero buono non ci sono problemi. Se parte del contributo non viene speso, l’Azienda Sanitaria richiederà la restituzione dell’importo non consumato.
Nel caso in cui un celiaco consumi abitualmente una cifra inferiore a quella erogata lo deve comunicare all’Azienda Sanitaria attraverso l’apposito modulo disponibile presso i Distretti Sanitari.

(Ultima revisione della pagina 03.04.2020)